Ottime notizie in casa Unicredit e a darle è stato l’amministratore delegato del gruppo, Orcel. Le sue parole hanno attirato l’attenzione degli azionisti.
Era il 1998 quando fu fondato questo gruppo bancario di livello internazionale e oggigiorno riesce ancora a mantenere un fatturato molto alto, che al 2022 si attestava intorno ai 20 miliardi di euro. L’utile dello scorso anno si aggirava intorno ai 5 miliardi, ma quest’anno qualcosa sembra esser cambiato in meglio per Unicredit.
A parlare della situazione finanziaria del gruppo è stato direttamente l’amministratore delegato Orcel, il quale è stato raggiunto da parte di un giornalista de Il Sole 24 Ore per un’intervista. Le sue parole non potevano che essere delle migliori, specie per gli azionisti, visto l’andamento economico positivo che sta avendo il gruppo. Fondamentalmente, L’ad ha fatto virare il titolo del marchio a rialzo e ha voluto parlare dei buyback e dei dividendo.
Solo nel terzo trimestre, i profitti di Unicredit hanno toccato i 2,32 miliardi di euro, mentre sui nove mesi è stato di 6,7 miliardi. Agli azionisti, ora, andranno almeno 6,5 miliardi, è stata alzata la guidance, mentre in merito alla tassa sugli extraprofitti vi saranno 1,1 miliardi a riserva. Intanto è partita la caccia ai nuovi alleati, mentre il titolo è abbastanza volatile, dato che ha aperto bene, per poi perdere fino al 3%, al fine di tornare a correre poi.
Il capitale in eccesso
Di fronte al giornalista Luca Davi, inviato per Il Sole 24 Ore, il CEO di Unicredit Andrea Orcel ha dichiarato che dopo due anni passati dal varo del piano industriale, il gruppo si trova con ben 10 miliardi di euro di eccesso di capitale. In effetti, rispetto agli obiettivi prefissatisi la situazione è andata meglio di quanto si pensasse.
A partire dal 2024, alcuni di questi fondi verranno restituiti gradualmente agli azionisti, finanche tramite buyback del tutto straordinari. La strada intrapresa sembra essere la migliore, fino ad ora, e secondo Orcel bisognerà proseguire su tale falsa riga: “la renumerazione degli azionisti è inclusa nel progetto, anche se lo scenario rimane incerto”.
Dopodiché, ha proseguito sull’obiettivo identificato per gli anni a venire: “la macchina deve esser resa più efficiente, magari proseguendo con lo snellimento di determinati processi”. In questo modo Unicredit può farsi trovare pronta nel momento in cui i tassi d’interesse inizieranno a scendere. Intanto, comunque, si attende un buyback straordinario nel 2024, il quale al momento sembra essere l’opzione più adatta alla situazione, “ma se ci sono opzioni migliori di M&A verranno valutate”, ha concluso Orcel.