Vietato usare lo smartphone mentre si fa benzina: è uno dei cartelli che fanno capolino in tutte le area di servizio italiane. Ma come mai sarebbe meglio non utilizzare il proprio cellulare durante il rifornimento?
Il cellulare ormai è parte integrante della nostra vita. Lo usiamo in qualsiasi momento della giornata e per qualsiasi necessità. Non è, ormai da tempo, soltanto uno strumento per telefonare a qualcuno o mandare un messaggio. La tecnologia, infatti, lo ha reso uno strumento fondamentale per moltissime azioni. Lo smartphone è, anche, un tappabuchi. Vale a dire, lo utilizziamo, spesso, nei tempi morti, nelle attese, scrollando sui social o guardando vecchie foto. È naturale, quindi, che ci venga spontaneo estrarlo anche mentre siamo intenti a fare benzina. Peccato, però, che accanto ai divieti “tradizionali”, come non fumare, non usare fiamme libere e spegnere il motore, nelle aree di servizio faccia capolino, accanto alle pompe di benzina, anche il divieto di utilizzare cellulari. Come mai? Le motivazioni sono chiare.
Smartphone e benzina: quali rischi?
Partiamo da due considerazioni. La prima riguarda l’importanza di prestare attenzione. È chiaro che un’azione abituale come rifornire la propria auto, mentalmente possa non rappresentare un momento di pericolo. Allo stesso tempo, si tratta comunque di maneggiare materiale combustibile altamente infiammabile e, di conseguenza, serve la massima attenzione per farlo. Questo, quindi, significa rispettare tutte le indicazioni che vengono date e non sottovalutare la pericolosità di ciò che si sta facendo, per quanto ridotta al minimo dalla tecnologia. Se per il divieto di fumare, per esempio, si tratta di qualcosa di assodato, lo stesso dovrebbe essere anche con gli smartphone, come vi spiegheremo in seguito.
La seconda considerazione, che si lega alla prima, è data da un fattore statistico. Esiste uno studio americano svolto dal Pei, che sta per Petroleum Equipment Institute, che analizza il possibile impatto dell’utilizzo dello smartphone su alcuni incidenti verificatisi durante il rifornimento di benzina. Il risultato? Non risulta alcuna correlazione tra utilizzo del cellulare e gli incidenti. Questo a dimostrazione di come la percentuale di rischio sia ormai ridotta al minimo. Allo stesso tempo, però, serve comunque tutelarsi per evitare qualsiasi problema.
La normativa AtEx e i fenomeni elettrostatici
Quindi, in definitiva, come mai utilizzare un telefono cellulare mentre si fa benzina è pericoloso? E chi lo stabilisce? Esiste una normativa che regola i comportamenti e l’utilizzo di apparecchiature in presenza di materiali infiammabili. Si chiama AtEx e stabilisce che le apparecchiature utilizzate debbano essere costruite seguendo particolari dettami che le rendono idonee ad essere impiegate in tali contesti. Queste apparecchiature devono, quindi, essere certificate e avere un apposito marchio identificativo. È evidente che gli smartphone tradizionali questo tipo di marchio non lo hanno e di conseguenza è vietato il loro utilizzo negli spazi in cui è presente materiale altamente infiammabile.
I motivi sono sostanzialmente due: i cellulari, anche se è molto raro che accada, potrebbero favorire fenomeni elettrostatici o eventuali problemi alla batteria potrebbero provare scintille. In entrambi i casi il rischio concreto è quello di un incendio, che in contesti come una pompa di benzina potrebbe risultare devastante.