Vacanze in Italia, che beffa se hai prenotato qui: queste spiagge sono a numero chiuso

Vacanze in Italia, che beffa se hai prenotato qui: queste spiagge sono a numero chiuso: dove si trovano le location overtourism e perché si sta portando avanti questa scelta che sta generando non poche polemiche alla vigilia dei mesi più caldi dell’anno. Scopriamo cosa sta succedendo. 

Con l’arrivo del mese di giugno e l’avvicinarsi della bella stagione, sono milioni gli italiani che pensano sempre con maggiore insistenza alle prossime vacanze da trascorrere in mete mozzafiato del nostro paese. E come sta accadendo ormai da anni, ci si trova spesso a scontrare con delle esigenze per la popolazione locale che si ritrova a vivere delle situazioni poco piacevoli e che le varie amministrazioni sono chiamate a gestire anche in tempi brevi. Tutto a causa dell’arrivo massiccio di turisti da tutto il mondo in varie località anche piccole.

Questa presenza può davvero rendere impossibile la vita a chi in questi posti ci vive tutto l’anno. Parliamo del fenomeno dell’overtourism che negli ultimi anni, soprattutto dall’emergenza Covid in avanti, ha reso praticamente un inferno le giornate di queste persone, che si trovano a dover gestire delle vere e proprie emergenze anche per le loro attività lavorative. Proprio per questo motivo tanti Comuni si vedono costretti a trovare delle soluzioni, che sempre più spesso si tramutano in limitazioni di accesso. Vediamo la situazione in Italia nello specifico.

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Le bellezze del mare della Sardegna
Le spiagge italiane a numero chiuso (Spraynews.it)

Mentre in Europa hanno creato delle polemiche per esempio adottate ad Amsterdam con l’intento di limitare la creazione di nuove strutture recettive, come per esempio ad Ibiza non si possono vendere degli alcolici nelle ore notturne, si parla anche in Italia di provvedimenti forti che certamente non faranno piacere a chi ha prenotato una vacanza in una di queste località. La natura di questi provvedimenti spesso mira anche a proteggere delle bellezze naturali dall’affluenza massiccia di turisti.

Dando uno sguardo al nostro territorio possiamo fare l’esempio di Venezia, che è diventata a numero chiuso da quest’anno, anche se in passato provvedimenti simili sono stati già adottati. Il motivo è semplice: ci sono troppi ingressi in città con il caos che regna in tutti i mesi dell’anno. Ci sarà anche per i prossimi mesi nella città della Laguna un sistema che regolerà gli ingressi, con relativo pagamento di un tiket per determinate ore per chi è solo di passaggio. Ma il caso Venezia rischia di trovare altre applicazioni simili.

Come per esempio potrebbe accadere anche ad alcune località delle Dolomiti con il lago di Braies aperto solo su prenotazione e anche di tassa di soggiorno particolare per tutti i turisti che intenderanno visitare questa meraviglia italiana anche nei mesi di luglio e agosto. Staremo a vedere cosa accadrà a breve. Ma ci sono anche altre località che vanno in questa direzione. A Portofino ci sono delle zone rosse che serviranno per gestire al meglio l’afflusso dei turisti e non creare troppi disagi alla popolazione residente.

Poi ci sono dei provvedimenti che si rendono necessari, soprattutto sulle piccole isole, che non riescono ad accogliere quotidianamente una mole di turisti troppo elevata. Parliamo per esempio dell’isola di Procida, a Napoli, che ha dovuto disporre delle misure particolari dei mezzi privati nella stagione estiva per regolare il traffico ma anche l’emissione di CO2 che rischia di mettere in pericolo la vita su questo paradiso italiano che attrae turisti da tutto il mondo (qui abbiamo parlato di una grande occasione da cogliere per vivere per sempre al mare).

Le spiagge italiane a numero chiuso

Ci sono poi delle spiagge italiane a numero chiuso che come detto rischiano di mettere in crisi tutte le persone che hanno prenotato in alcune località del nostro paese. Andiamo a fare qualche esempio. La prima è la baia di Portonovo che si trova nei pressi del Monte Conero, area protetta e non aperta al turismo di massa con un accesso controllato solo con navette che conducono poche persone alla volta in questo luogo magico e meraviglioso. Ma la lista degli accessi off limits sono ancora tanti in Italia.

Ed è praticamente impossibile riuscire ad elencarli tutti. Possiamo fare qualche riferimento per la Sicilia e soprattutto la Sardegna, con delle spiagge a numero chiuso che non permettono a tutti i turisti un accesso libero come poteva accadere qualche anno fa. In alcune aree come La Pelosa di Stintino e Cala Coticcio, sull’isola di Caprera, si potrà accedere solamente su prenotazione e rispettando alcuni divieti necessari a regolare il flusso che potrebbe mettere a rischio la bellezza e l’unicità di questi posti paradisiaci.

Stesso discorso per la spiaggia rosa di Budelli, che è addirittura vietata per impedire che la presenza di bagnanti, ma anche di imbarcazioni, possano intaccare la sua naturalezza e paesaggistica unica in tutto il mondo.

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