Attività svolte in piscina possono mettere a rischio la salute. L’allerta è data dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
I frequentatori di piscine devono conoscere i comportamenti corretti da avere al pari dei realizzatori degli impianti.
Le linee guida dell’OMS riguardano le attività di controllo dei rischi nelle piscine. Sottolineano le norme comportamentali per fruitori e soggetti impegnati nella progettazione, costruzione e realizzazione delle strutture. La piscina è un’ottima alternativa al mare in estate quando non si vive in una città costiera.
Per sopravvivere al caldo torrido l’unico modo è fare un tuffo in piscina e rilassarsi prima di tornare all’afa delle strade cittadine e della propria abitazione. In inverno, invece, il nuoto è un’ottimo sport da praticare per allenare la muscolatura e restare in forma. Eppure è bene fare attenzione ai rischi per la salute legati alle attività in piscina.
I rischi per la salute in piscina, l’allerta dell’OMS
L’OMS inizia indicando i possibili rischi legati alle attività in acqua. Danni per sollecitazioni di specifiche articolazioni soprattutto se si pratica sport a livello agonistico. Dolori alla schiena per chi nuota a farfalla, alle ginocchia per chi nuota a rana, alle spalle per dorsisti e liberisti.
Le lunghe nuotate possono anche spossare o peggiorare la condizione fisica. I tuffi, invece, potrebbero provocare lesioni spinali al pari di una caduta nei pressi delle vasche.
Si continua con i rischi da agenti microbiologici
- infezioni come congiuntiviti, faringiti, gastroenteriti per microrganismi di origine fecale,
- infezioni cutanee, del condotto uditivo, delle vie respiratorie,
- il piede d’atleta – micosi superficiale della cute del piede – che si verifica camminando a piedi nudi negli spogliatoi, nelle docce comuni, sui pavimenti umidi delle piscine. Per evitare questo fastidi occorre asciugare bene la pelle tra le dita dei piedi e mettere le ciabatte.
L’OMS indica anche i rischi dovuti a sostanze chimiche disciolte in acqua come
- contaminanti,
- agenti chimici dei trattamenti. Il cloro può causare bruciore agli occhi e arrossamenti mentre la respirazione a lungo può provocare problemi respiratori.
Risulta importante, dunque, adottare regole di comportamento igieniche, manutenzionare l’impianto sportivo, pulire la vasca e gli spazi adiacenti, controllare la temperatura, adottare un efficace sistema di filtrazione e disinfezione, garantire adeguati ricambi d’aria e manipolare gli agenti chimici adeguatamente.
Prestare attenzione anche allo shock termico legato ad immersioni senza acclimatamento, al raggrinzimento della pelle delle dita, del palmo delle mani e piedi e alle ferite che se bagnate si rimargineranno più lentamente. Infine, attenzione alle scottature e al rischio di annegamento.