Sempre più persone decidono di diventare “nomadi digitali” scegliendo di vivere e lavorare in camper. Ecco come organizzarsi al meglio
Mai sentito parlare di “nomadlife” o di “vanlife“? Se la vita da “nomadlifer”, letteralmente “vita da nomade”, non ha ancora solleticato i tuoi desideri di viaggio, l’avrai certamente vista comparire sempre più spesso sulla timeline dei tuoi Social. Si tratta di un fenomeno in crescita che sembra stia diventando a tutti gli effetti un nuovo status symbol, uno stile di vita sempre più diffuso e ambito da tante persone di tutte le età. Ecco di cosa si tratta!
Solo pochi decenni fa, risiedere in un camper o in un furgone era visto come un segno di impoverimento e insuccesso nella vita. Era considerato una soluzione di emergenza per individui svantaggiati e sfortunati, privi di alternative abitative. Oppure, i camper e le roulotte erano associati a vacanze in famiglia a basso costo.
Oggi questo paradigma è completamente ribaltato: il numero di persone che, soprattutto negli Stati Uniti, abbandonano le grandi città e il comfort domestico per vivere, viaggiare e lavorare in camper e furgoni attrezzati è in costante aumento.
Pensate solo che le vendite di Winnebago Industries, il gigante americano dei camper, nel 2020 sono aumentate del 219%, con prenotazioni che hanno addirittura registrato un aumento del +4500%. Questa tendenza si sta diffondendo sempre di più anche nel Vecchio Continente. Basta dare un’occhiata a quanto accade online per comprendere che anche in Europa lo stile di vita dei vanlifer sta emergendo come una crescita costante.
Ogni giorno, nuovi influencer, blogger e youtuber emergono sulla rete, condividendo immagini e storie di vita e viaggio a bordo di camper e furgoni attrezzati. Su Instagram, negli ultimi anni, sono stati taggati oltre 9.000.000 di post con l’hashtag #vanlife.
Se da un lato questi racconti e queste immagini possono esaltare e amplificare eccessivamente il fenomeno, è innegabile che un numero crescente di persone in tutto il mondo sogna di abbandonare la cosiddetta “ruota del criceto” per vivere esperienze di vita e di viaggio on the road.
L’aspirazione a sentirsi più liberi, la necessità di sfuggire a una routine quotidiana sempre più stressante e frenetica, insieme al desiderio di viaggiare in modo sicuro e rispettando il distanziamento sociale, coinvolge un numero crescente di generazioni.
Questo stile di vita e di viaggio non attrae solo i giovani millennial, ma sempre più anche professionisti, coppie e famiglie disposti a rinunciare alle comodità della società moderna per abbracciare la semplicità, il contatto con la natura e l’esperienza di vivere e viaggiare in camper o furgoni attrezzati per brevi o lunghi periodi.
Ma per quale motivo sempre più persone stanno scegliendo di vivere e viaggiare in camper? Il fenomeno dei vanlifer non è affatto nuovo. Nel passato, è stato reso popolare dagli hippy negli anni ’60 che hanno abbracciato il vivere e viaggiare nelle loro case su ruote. Se per lungo tempo questa pratica è stata vista con scetticismo e timore da molti, oggi sta vivendo una rinascita di popolarità, riscuotendo consensi sempre crescenti sia tra i giovani che tra le generazioni più mature.
Per lungo tempo, i miti legati alla carriera, alla posizione sociale e al possesso di beni materiali hanno guidato le nostre decisioni e determinato il ritmo della nostra vita. Tuttavia, il desiderio intrinseco di libertà, la voglia di cambiamento, di scoperta e di viaggio sono elementi profondamente radicati nell’essere umano. Si tratta di un impulso emotivo che spinge costantemente verso una vita più semplice, in armonia con la natura, libera dalle limitazioni legate al possesso e alla proprietà.
Negli ultimi dieci anni, Internet e le nuove tecnologie digitali hanno innescato una vera e propria rivoluzione, trasformando in modo permanente il modo in cui milioni di persone lavorano. Le tradizionali postazioni di lavoro in ufficio hanno ceduto il passo a modelli più flessibili e alternativi. Lo spazio di lavoro non è più statico né vincolato a orari prestabiliti, ma si estende ovunque, in qualsiasi momento e su ogni dispositivo.
Oggi, oltre 100 milioni di lavoratori in Europa hanno abbracciato il lavoro a distanza, con quasi 45 milioni che hanno sperimentato questo cambiamento per la prima volta. Sebbene il 2020 sia stato l’anno del lavoro remoto, questa tendenza è destinata a crescere esponenzialmente nei prossimi anni. Entro il 2025, si stima che il 70% della forza lavoro opererà in remoto almeno cinque giorni al mese.
Il lavoro da remoto offre la libertà di svolgere le proprie mansioni da qualsiasi luogo, liberandosi dagli obblighi di un ufficio o di una sede fissa. A condizione di avere le attrezzature adeguate, una solida connessione Internet, molta motivazione e una notevole autodisciplina.
Questa rivoluzione culturale e tecnologica ha consentito alle persone di immaginare e poi adottare nuove e originali postazioni di lavoro. Alcuni preferiscono una vista mare, altri aumentano la produttività e la creatività con un ufficio nel bosco, mentre altri ancora scelgono di creare una dimora e un ufficio mobile all’interno di camper e furgoni attrezzati.
Scegliere di vivere, viaggiare e lavorare in camper offre l’opportunità di esplorare senza limiti e senza le preoccupazioni legate ai costi elevati di affitto, trasporti e vincoli di orario. A parte l’assicurazione, la tassa di circolazione, il carburante e il cibo, ci sono notevoli risparmi quando si abbraccia lo stile di vita da vanlifer.
All’interno della community dei Nomadi Digitali, sempre più professionisti stanno abbracciando la vita da vanlifer per viaggiare, vivere e lavorare on the road, a tempo pieno o per brevi periodi. Organizzare il proprio lavoro e la vita in spazi così compatti non è facile né adatto a tutti, ma la bellezza di essere nomade digitale e vanlifer contemporaneamente è che, una volta chiuso il laptop, inizia già la vacanza.
Ma come fare per avvicinarsi nel miglior modo possibile a questa scelta di vita? Anche se leggendo blog o guardando Instagram tutto sembra fantastico e facile, nella realtà, forse, lo è un po’ meno.
Organizzare la vita e il lavoro in un viaggio itinerante a bordo di un camper o di un van, specialmente se è la tua prima esperienza e anche ammesso che tu abbia già una professione gestibile da remoto, non è affatto semplice. È necessario entrare nella giusta mentalità, acquisire informazioni, fare esperienza e gradualmente cambiare radicalmente il modo di pensare che ci è stato inculcato negli anni.
Prima di godere della libertà di vivere in una casa mobile, di andare ovunque e in qualsiasi momento, devi essere pronto a rinunciare a alcune comodità alle quali sei abituato. Il modo migliore per farlo è testare questo stile di vita, capire come funziona e se è davvero adatto a te.
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